(Guido Reni, San Giuseppe con Gesù Bambino in braccio, Ermitage, San Pietroburgo, 1635)
Domenica 21 dicembre 2025
IV DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
Commento al Vangelo della domenica
Mt 1, 18-24
Siamo arrivati all’ultima domenica di Avvento, accompagnati dal Cammino Laudato Si’ che ci fa intravedere la scena della grotta di Betlemme. Oggi il racconto si sofferma su Giuseppe, figura silenziosa e incredibilmente affascinante delle Sacre Scritture. Cosa ci dice, oggi, l’esempio di Giuseppe? Come accogliere, attraverso Maria e la Chiesa, l’umanità di Dio?
Siamo nei primi versetti del vangelo di Matteo, appena dopo la genealogia che ha mostrato come il sangue di Dio incarnato è il sangue dell’umanità, con le sue speranze e le sue fragilità, nel solco della storia: da Abramo, attraverso Davide e l’esilio, fino a Gesù. Ora vediamo questo sangue, che scorre nelle vene dell’umanità. Un brano delicatissimo, fatto di silenzi e di dolore, che ci restituisce la grandezza di questa figura della Bibbia, esempio di responsabilità e di cura della nostra casa comune.
“Così fu generato Gesù Cristo”. Questa espressione fa da cerniera tra la genealogia e il racconto di Giuseppe. Come avvenne tutto? Per opera dello Spirito Santo, attraverso l’amore di Dio, l’umanità a partire da Maria, riceve questo dono immenso. Maria per prima riceve il dono, e lo accoglie nella sua vita. Non è un desiderio di Maria, ma lei viene scelta, e nella sua libertà poteva accettare o rifiutare. Allo stesso modo Giuseppe, poteva rifiutare o accettare, nella sua libertà, perché era ancora in tempo, non erano ancora sposati.
Accettare o rifiutare. Sin dai primi versetti del vangelo di Matteo, siamo tutti chiamati in questo dilemma che accompagna da sempre l’umanità intera: accogliere il dono di Dio, o essere indifferenti? All’inizio Giuseppe, poiché era uomo giusto, e si aspettava la giusta ricompensa per le sue azioni, vede che questo dono non gli apparteneva. Era un dono troppo grande, ed era stato dato a Maria, non a lui. La prima condizione per accogliere Dio è riconoscersi umili: sapere di non meritare l’immensità del dono di Dio ci consente di generarlo così come si presenta a noi, fuori dai nostri schemi e dalle nostre immagini. La seconda è la generosità: più grande è il senso che abbiamo della generosità di Dio, più facilmente accoglieremo il suo dono, consapevoli di non meritarlo. Come se, lavorando un’ora, qualcuno ci pagasse 10 milioni, sarebbe una paga troppo alta, che faccio, rifiuto?
“Mentre stava considerando queste cose”, mentre cioè Giuseppe cercava soluzioni umane, appare un angelo. Appare un annunciatore. Cosa rappresenta quindi l’angelo? Noi, nella situazione di Giuseppe, mentre cerchiamo soluzioni umane ai problemi della nostra casa comune, abbiamo davanti a noi un annunciatore: la Parola di Dio. Appare in sogno, quando non abbiamo alcun controllo del nostro corpo, nelle nostre morti quotidiane.
“Giuseppe, figlio di Davide, non temere!” sono le prime parole dell’angelo. Nel sogno, Dio chiede sempre di avere una relazione vera, non fondata sulla paura. Spesso, invece, il nostro rapporto con Dio è dominato dal terrore, dal giudice che ci condannerà, dal nostro essere indegni del dono. La paura, per questo, ci allontana sempre dalla fede, come avvenuto ad Adamo che, per paura, si nascose nel giardino di Eden.
Dio non chiede a Giuseppe di prendere Gesù, ma di prendere Maria come sposa. Molto sottile questo aspetto, questa richiesta precisa, che ci dice tanto sulla nostra fede e sul rapporto con la chiesa. La fede è apostolica, nasce da un racconto. Per questo non si può accogliere il dono di Dio, al di fuori del cammino della chiesa, fuori dal povero, fuori dal grido della casa comune.
Giuseppe non parla mai. In tutti i testi che lo riguardano, non apre mai bocca, non c’è nessun virgolettato. Non abbiamo certezza di nessuna parola che abbia potuto pronunciare questo uomo giusto, al di fuori di una: “Gesù”. Dio salva. Siamo certi che Giuseppe ha pronunciato questa parola, perché “ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù”. Dare il nome, nella cultura ebraica, era la principale forma di relazione con il creato, la forma di “dominio” che Dio concede agli uomini, Adamo per primo “impose nomi” a tutte le creature. Dare il nome esprime la paternità accolta da Giuseppe.
“Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo”. La conclusione del racconto di oggi ci spiega come viene generato Gesù. Nelle genealogie precedenti c’è un problema numerico, perché la prima – da Abramo – e l’ultima – fino a Gesù – non sono costituite da quattordici generazioni, ma da tredici. Questo ci dice che non sappiamo come è generato Abramo, e non sappiamo come sia generato Gesù. Solo con l’atteggiamento di Giuseppe possiamo generare Gesù, possiamo accogliere il dono immenso di Dio nell’umanità ferita. Questo ci apre a gustare in piano il mistero del Natale che vivremo in questi giorni.
Preghiamo il Signore affinché in questa domenica ci aiuti ad accogliere il dono infinito di sé, come Santa Chiara di Assisi, che diceva: “Colloca i tuoi occhi davanti allo specchio dell’eternità, colloca la tua anima nello splendore della gloria, colloca il tuo cuore in Colui che è figura della divina sostanza, e trasformati interamente per mezzo della contemplazione, nell’immagine della divinità di Lui” (FF 2888).
Vi auguriamo di cuore una buona domenica!
Nella lettura del Vangelo della IV domenica di Avvento, Matteo ci indica che Giuseppe era un uomo “giusto”.
L’Apostolo userà molte volte, nel Suo Vangelo, questo aggettivo (o giustizia) e l’ultima volta che lo usa è per dire che anche Gesù è “giusto” (Mt 27-19) quando la moglie di Pilato, mentre egli sedeva in tribunale, gli mandò a dire: “Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua”.
Giuseppe, nella sua vita, ha custodito e protetto la fragilità di Gesù bambino e di Maria, mostrandoci il significato di essere padri e mariti premurosi.
Anche se i Vangeli non riportano nessuna parola da lui pronunciata, le sue azioni ci parlano chiaro.
La figura di Giuseppe rappresenta l’uomo che ascolta la parola di Dio e agisce di conseguenza, mettendo nostro Signore al di sopra di tutto e diventando così – per ognuno di noi – un esempio di obbedienza.
C’è sempre un Angelo accanto a lui che lo guida nelle decisioni importanti: durante i sogni lo rassicura, lo protegge e gli indica la strada da percorrere.
Quanto vorremmo sognare anche noi un Angelo che ci sappia indicare la via, che ci tenga protettivamente tra le sue braccia; magari lo abbiamo, ma forse troppo distratti dalla frenetica quotidianità che ci rende nervosi e non inclini ad accogliere la “parola” non riusciamo più a sognare, e veniamo sopraffatti dalla gestione materiale della vita.
E allora mi auguro ed auguro ad ognuno di Voi di sognare un Angelo che ci infonda serenità; è il regalo più bello che potremmo ricevere per il prossimo Santo Natale.
Buona Domenica!!!
Grazie Alberto, un bellissimo augurio di ascoltare l’angelo che Dio ci mette a fianco, e che dobbiamo imparare a riconoscere. Buona domenica!
Sempre affascinato dalla figura di Giuseppe ed in questo commento emerge prepotente il suo ruolo d’amore nel disegno divino.
Grazie per la condivisione e buona settimana, prima della nascita del nostro Salvatore
Grazie Nino, prepariamoci con il silenzio che ci insegna Giuseppe a contemplare la grotta di Betlemme. Il cammino ormai è quasi al termine… Buona domenica caro!
Grazie ancora ad Antonio, per l’opportunità di riflessione. Da parte mia conservo le parole: libertà, accogliere, indifferenza, umiltà e generosità. Ogni giorno in ogni momento è in ogni relazione siamo di fronte alla decisione di essere o meno parte del disegno di Dio. Questa consapevolezza di abbandono libero è nel nostro profondo Io che Santa Chiara ci ricorda: “ colloca la tua anima nello splendore della gloria, colloca il tuo cuore in Colui che è figura della divina sostanza, e trasformati interamente per mezzo della contemplazione, nell’immagine della divinità di Lui” (FF 2888)”. Grazie ancora
Caro Stefano, ti auguro di completare il cammino verso la grotta di Betlemme, ispirato da libertà, accoglienza, indifferenza, umiltà e generosità
Grazie Antonio per questa riflessione che apre la settimana di Natale. San Giuseppe ci guidi con la sua umiltà verso il mistero dell’incarnazione
Accompagnati dalla discreta figura di Giuseppe, buona domenica Manuela cara
La cosa curiosa di san Giuseppe è proprio il suo nome. Il nome ha un significato preciso. Questo nome “Giuseppe” è stato inventato per la prima volta da Rachele. Ed ha un significato preciso che vuole esprimere il desiderio immenso di questa mamma di essere feconda di figli. Infatti quando nacque Giuseppe, Rachele disse subito: “ne voglio un altro”. Quindi il nome Giuseppe si dovrebbe tradurre così. Infatti con la strage dei bambini di Betlemme, Rachele non vuole essere consolata, perché come dice il Vangelo: “i miei figli non ci sono più”.
Maria è come Rachele, feconda di figli. Questo davvero contrasta infinitamente con la politica della Francia e dell’ Unione europea che vogliono legalizzare l’ aborto. Viva san Giuseppe!
Grazie Mario, quante persone nel silenzio sono feconde come Giuseppe, generando figli spirituali, e in fondo generando Gesù nella nostra umanità. Bella questa tua condivisione. Buona domenica
Come accogliere, attraverso Maria e la Chiesa, l’umanità di Dio? Una bella domanda, e Giuseppe oggi ci mostra un esempio incredibile. Buona domenica a tutti
Buona domenica cara Silvia
Il Vangelo di questa domenica ci insegna a fare più passi possibili: Giuseppe, l’uomo giusto, vuole fare un passo, quello di ripudiare Maria nel silenzio, lontano dai media: TV, rete sociali e influencer ma Dio si avvicina tramite l’Angelo per dirgli di fare due passi, di fare un po’ più di ciò che vuole compiere di bene, cioè prendere Maria.
L’angelo mi sta parlando anche in questo brano vangelico di non parlare soltanto della crisi, dell’ecologia ma di fare più passi, di praticare, di spegnere il fuoco, di piantare alberi, di avvicinarmi ai poveri e bisognosi piuttosto che di fare letteratura sulla Laudato Sì.
Grazie Antonio per questi spunti e Buona domenica a tutti!
Il Vangelo di questa domenica ci insegna a fare più passi possibili: Giuseppe, l’uomo giusto, vuole fare un passo, quello di ripudiare Maria nel silenzio, lontano dai media: TV, rete sociali e influencer ma Dio si avvicina tramite l’Angelo per dirgli di fare due passi, di fare un po’ più di ciò che vuole compiere di bene, cioè prendere Maria.
L’angelo mi sta parlando anche in questo brano vangelico di non parlare soltanto della crisi, dell’ecologia ma di fare più passi, di praticare, di spegnere il fuoco, di piantare alberi, di avvicinarmi ai poveri e bisognosi piuttosto che di fare letteratura sulla Laudato Sì.
Grazie Antonio per questi spunti e Buona domenica a tutti!
Grazie Martin, il Signore non si accontenta di un passo, ma verso di noi ha grandi sogni. Con l’augurio, per tutti noi, di compiere nella volontà di Dio tanti passi…
Solo con l’atteggiamento di Giuseppe possiamo generare Gesù. Forte questa espressione che usi, perché mi fa capire che anche oggi io posso generare il Signore. Sta a noi la scelta
Alessandro caro, ti auguro di poter generare anche oggi Nostro Signore. Laudato si’!
Grazie ad Antonio e a chi ha già condiviso queste belle riflessioni. A me colpisce la prontezza di Giuseppe con cui risponde alla Parola di Dio. Accetta la novità del progetto di Dio, e risponde con semplicità e generosità. Giuseppe uomo giusto con una fede obbediente fa spazio alla volontà di Dio, si fida di Dio anche se non riesce a capire pienamente. Che questo Natale sia per ognuno di noi la gioia perché l’Emmanuel viene a salvarci. Laudato si.
Non sono solita commentare, nonostante sia una seguace di queste “pillole” di fede. In questo atteggiamento di “silenzio” di Giuseppe,un po’ mi riconosco: più che parlare in modo del tutto spontaneo tendo ad accogliere, a meditare e ad agire secondo quanto dalla Parola mi è stato donato. Giuseppe in questo è il grande esempio: figura a lungo un po’ poco considerata dalla tradizione e dagli stessi fedeli in Gesù, rivalutata e scoperta soprattutto negli ultimi decenni. Ci insegna molto sull’ agire quotidiano, sul “fare” concreto. Un uomo di grande fede che ha avuto il coraggio di accettare un dono molto più grande di lui. Buon Natale a tutti.
Grazie Natascia, San Giuseppe va sempre di più riscoperto nella sua grandezza, che nasce proprio dal silenzio che tanto ti ispira. Ti auguro di cuore una buona domenica
Grazie caro Antonio e a chi condivide la Parola di queste domeniche così cariche di grazia. Giuseppe è figura fondamentale della nostra fede, che ci insegna ad accogliere e custodire ciò che non è nostro ma viene affidato alle nostre cure e al nostro cuore perché possiamo farlo crescere. “Prese con sé il bambino e sua madre”, i doni più preziosi che Dio ha, il Filglio e la Madre Sua, ci vengono continuamente donati perché a nostra volta possiamo ridonarli ai fratelli.Buona preparazione al Santo Natale!
Grazie suor Antonella cara, quanto è bella la fiducia di Dio verso di noi, lasciandoci in cura ciò che ha di più prezioso… Buona domenica
Che bello suor Gaudence, un Natale nel segno dell’Emmanuele, e della fiducia di Giuseppe verso Dio
La VOCAZIONE di Giuseppe.
Le nozze ebraiche si svolgevano in due tempi:
un fidanzamento pubblico già considerato sposalizio e entro un anno la coabitazione.
In questo tempo in cui Maria e Giuseppe non sono insieme e Maria è da Elisabetta.
accade ciò che è umanamente inaspettato: Maria, vergine, è incinta.
Giuseppe è presentato come un GIUSTO cioè pieno di timor di Dio. SILENZIOSO, sa ascoltare.
La legge gli impone di denunciare Maria, ma lui pensa di fare un passo indietro:
sciogliere il vincolo nuziale nel silenzio, per non svergognarla, perché la ama.
Giuseppe, innamorato, accoglie la spiegazione di Maria: il bambino viene da Dio.
Decide di rispettare la paternità di Dio, facendosi da parte.
A Giuseppe immerso in questa sofferenza, in questa ricerca di giustizia e di misericordia,
Dio manda un messaggero (e lo manderà altre 3 volte!) che esplicita
il Progetto di Dio.
Richiama la sua appartenenza che contiene una missione:
• tu sei figlio di David, hai un posto nella discendenza messianica,
• non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
• Infatti il bambino che è generato in lei non viene da uomo, ma viene dallo Spirito santo;
• TU lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”.
Questa parola del Signore chiede a Giuseppe obbedienza.
A Giuseppe viene chiesto di accettare questa spogliazione del suo essere sposo e padre,
saper vivere una paternità non sua: sarà padre di Gesù secondo la Legge,
così Giuseppe dà alla sua sposa Maria un casato, ma soprattutto protezione e cura.
Giuseppe obbedisce e collabora ad un eccezionale DONO della SS. Trinità:
«Quel figlio d’uomo è il MESSIA che soltanto Dio ci poteva dare:
è lo scrigno prezioso che contiene Dio stesso, l’Emanuele, Dio con noi;
è il Salvatore di tutti gli uomini».
Anche su ciascuno di noi, su di me, Dio ha un progetto,
e il Signore sempre PARLA al nostro cuore per mezzo di avvenimenti e ispirazioni.
È l’ora semplicemente di mettersi in ascolto, obbedire, fidandoci di Lui.
il Signore ci precede sulla strada che ci ha indicato.
Affidiamo fiduciosamente a San Giuseppe la nostra paternità / maternità.
Chiediamogli di custodire nel nostro cuore la vita di Gesù.
Grazie don Ferdinando, affidiamoci a San Giuseppe, nel nostro essere padri o madri. Buona domenica
Questo Vangelo di oggi ci ricorda che il natale nasce da una disponibilita’.
Dio non nasce dove trova sicurezza ,ma dove trova spazio.
Maria non offre un progetto definito: offre se stessa; e Dio vuole solo questo. Anche noi forse siamo pieni di domande, di timori,di cose inconpiute. Forse aspettiamo di sistemare tutto prima di dire si a Dio.
Maria ci mostra il contrario : si parte dal si, e poi Dio fa il resto. Il Natale non e’ Dio che risolve tutti i problemi, ma Dio che spalanca speranza nelle nostre domande. E continua a nascere ogni volta che qualcuno, anche se con totale fragilita’, dice : ECCOMI .
Grazie Nicola, tutto parte dalla nostra disponibilità. Grazie per la tua riflessione. Buona domenica
Buon sabato e grazie per la condivisione.
Preghiamo in silenzio e in umiltà…ascoltando il soffio dello Spirito Santo…facciamo del nostro quotidiano una Lode e un grido per un Natale di Pace…Amen
Grazie Antonio grazie a tutte e tutti
Grazie Daniela cara, buona domenica nel segno del silenzio!
Buongiorno e buona giornata
Un commento bellissimo con una prospettiva che ancora non avevo visto: Giuseppe così umile da considerare il dono troppo enorme, così grande da togliere il fiato
Lo rileggerò con il tempo che ci vuole
Grazie
Grazie Chiara, a volte siamo raggiunti da cose così grandi, da non riuscire neppure ad accettarle. Buona domenica
Grazie caro Antonio. 🙏🥰
Grazie Antonio per le tue preziose riflessioni.Anche noi come Giuseppe che si è fidato pienamente delle parole dell’angelo dovremmo accogliere e fidarci senza paura della Parola di Dio e con coraggio,anche nell’oscurità dei nostri, impegnarci nella difesa della nostra Casa Comune e delle nostre sorelle e fratelli più fragili.Apriamo i nostri cuori e accogliamo gioiosi il bambino Gesù.
Grazie Giuseppa, in fondo siamo chiamati sempre all’accoglienza. Buona domenica
Grazie Antonio! Bellissima 💛
Grazie mille caro Antonio per questa bella riflessione
Grazie Antonio di questi profondi e originali spunti di riflessione. Buon weekend anche a te e ai tuoi cari 😘
Grazie Imma, bello camminare insieme. Buona domenica
Il sì di Giuseppe all’annuncio dell’angelo,avvenuto in sogno,diversamente da Maria,non è espresso con parole,ma con l’obbedienza silenziosa e le azioni concrete. Quanto dobbiamo imparare da questo grande Santo.!
Grazie Diego, quanto abbiamo da imparare da, questo silenzio… Quanto sono importanti i silenzi nella musica, e nella musica della nostra vita… Buona domenica!
Grazie caro Antonio! L’obbedienza silenziosa di Giuseppe e la disponibilità a lasciarsi guidare da Dio mi invitano alla fiducia. Giuseppe non fa grandi discorsi, si fida e fa, ‘prende con se’…. Che sorprendente è bello accogliere così il Natale di Gesú! Buona domenica e un caro saluto!
Grazie suor Annarosa, ti auguro di cuore la fiducia di Giuseppe. Buona domenica!
Grazie caro amico per la bellissima riflessione. Buona domenica di Avvento!
Buona domenica Cecile, continuiamo a camminare insieme
Questo brano ci insegna che la fede non elimina le domande, ma permette di abitare l’incertezza con fiducia. Ci invita a riconoscere che Dio opera spesso nel silenzio, nei sogni, nelle scelte quotidiane che non fanno rumore ma cambiano il corso della storia.
Grazie Luigi, proprio vero… La fede ci consente di vivere le nostre incertezze. Ti auguro di vivere questa serenità, nel silenzio di Giuseppe
La figura di Giuseppe ci indica quella di un padre che coopera con “Il” Padre al disegno della salvezza.
Nella lettera apostolica “Patris Corde” di Papa Francesco, dell’8 dicembre 2020, c’è una bellissima preghiera a San Giuseppe, che conclude il testo della lettera. Quando l’ho letta ho subito sentito il desiderio di musicarla, per poterla cantare, come gesto di amore profondo.
https://youtu.be/luyElxbgN_Y
Grazie Angelo, che bella musica. Complimenti!
Antonio bellissima riflessione, come sempre.
Non temere dice l’ angelo a Giuseppe, un ” non temere” che si è ripetuto spesso in questi giorni. Anche oggi il Signore manda i suoi messaggeri e ci ripete di non temere, di avere coraggio, di fidarsi e affidarsi ,mi chiedo, siamo dei bravi ascoltatori?
Grazie Anna, “non temere” si ripete nella bibbia 365 volte, quasi come a dirci che ogni giorno dobbiamo ricordarci di non avere paura, quasi che tutte le nostre ossa (una vecchia numerazione ebraica diceva che le ossa umane fossero 365) debbano sapere di non avere paura. Buona domenica!
Giuseppe agisce con sapienza e con il cuore, evitando reazioni di rabbia per quello che gli sta succedendo, e Dio lo aiuta a non aver paura ed andare avanti con fiducia.
Preghiamo che la sapienza di Giuseppe sia di ispirazione per chi adesso ha il potere in questo mondo per fare si che Dio possa arrivare al cuore con la Sua Sapienza. Laudato si’
Preghiamo per i nostri governi, che usino la Sapienza di Giuseppe… Buona domenica caro Luca
“Non temere” dice l’angelo a Giuseppe, e uno pensa: non preoccuparti del giudizio della gente, abbi fiducia nella donna che hai accanto…. Ma la preoccupazione di Giuseppe è per Maria, perché lei non sia ferita dalle malelingue, perché lei non debba soffrire… È l’amore per lei che lo porta a dubitare di sé, ma l’angelo lo rassicura: saprà custodire la sua donna e il bambino che da lei nascerà. Con un padre così Gesù nascerà e crescerà sicuro, non con le sicurezze che noi chiediamo per una famiglia che si forma, ma sull’amore che fa superare ogni prova. Dona Signore a noi e ai nostri figli (soprattutto ai figli maschi) la capacità di amare così.
Grazie cara Renata, molto bello vedere come Dio sceglie anche Giuseppe, perché sa che sarà in mani buone. Buon cammino verso la grotta di Betlemme
Non temere Dio é con te aprigli il tuo cuore e Lui abita in te!!! Si
Laudato Sì mio Signore sisisisisisisisisisisisisisi♥️♥️♥️🙏
Grazie Milvo, buon cammino verso la grotta di Betlemme!
Giuseppe in silenzio prende su di sé il ruolo di Custode di Maria e di Gesù… ci insegna una fede umile, accogliente e concreta, fatta di ascolto e scelte coraggiose… ci insegna che l’amore ci viene da Dio con Gesù e per mezzo di Lui ci rende santi.
Auguri a tutti per questo Santo Natale 🙏💙
Come Giuseppe, anche noi possiamo essere custodi di Gesù, del suo messaggio… Ti auguro di vivere il Natale con questo spirito, cara Silvia!